Mica tanto “ribelle”: stavolta si ritrova inaspettatamente in linea addirittura con il Papa. Ma lui, da buon prete-discolo, non si smentisce comunque e la butta lì: “Francesco mi ha dato ragione”. Sì, come no.
Se la ride, don Lino Zatelli: il parroco di San Carlo, già noto alle cronache per la sua azione pastorale a volte poco ortodossa, oggi può calare un bell’asso. L’altro giorno il pontefice ha sorpreso tutti aprendo alle famiglie gay? Bene, don Lino già qualche anno fa ha battezzato i bimbi di due coppie, rispettivamente gay e lesbiche. A Trento, nella città del Concilio. Due battesimi in tempi diversi, lontani da clamori ed esibizionismi - tanto che don Lino ne parla solo oggi, confortato dall’uscita del papa - ma pur sempre battesimi con tutti i crismi. E probabilmente unici, o quasi, non solo in Trentino. Quattro anni fece scalpore il battesimo a Roma di tre gemelline di una coppia gay. Pochissimi i casi anche fuori dai confini nazionali.
Le due coppie avevano bussato alla porta di molti altri preti trentini, ma nessuno si era detto disposto a tanto. “A me è sembrata la cosa più naturale e più bella del mondo” racconta con Lino. “Anche perchè si trattava di persone molto credenti, che non battezzavano i figli per un capriccio personale o per conformismo”. Nulla di irregolare: lo stesso Codice di diritto canonico stabilisce che la condizione necessaria e sufficiente per battezzare un bambino è la certezza morale che ci sarà l’impegno della sua educazione cristiana. Non necessariamente da parte di un padre e di una madre.
Tuttavia, quei due riti battesimali avvennero, per così dire, ancora nel “nascondimento”. Non nel senso che la Curia non ne fosse informata, anzi: “No no, mi era stato dato un ok formale” ricorda don Lino. “Però mi era stato anche chiesto di non rendere pubblica la cosa”.
Non così d’ora in poi. Lo “sdoganamento” del papa è autorevole ed esplicito: le coppie gay, afferma Bergoglio, vadano pure in parrocchia, vengano inserite nei percorsi di fede e di catechesi come tutte le altre. “Ma lo capite che questa è una rivoluzione epocale?” esulta don Lino.
Certo, il partito anti-Bergoglio, già molto nutrito, ora sarà più agguerrito che mai. Già ieri sul Foglio l’ex presidente del Senato Marcello Pera tuonava: “Così la Chiesa va a fondo”. Don Lino, rifacendosi alla propria esperienza, gli rimanda la palla: “Battesimo significa immersione. Bene, allora è vero che il Papa fa sprofondare la Chiesa. La sta immergendo nelle acque del Vangelo”.
Lo stesso don Lino si dice certo che ora anche in Trentino ne vedremo delle belle. “So che anche qui ci sono molte coppie gay che in questi anni sono state costrette a percorsi nascosti, ben separati dalle altre, per crescere nella propria fede e aspirare a quei sacramenti che finora venivano loro sistematicamente negati. Credo che già da queste ore cambierà davvero tutto, per fortuna”.
Il papa contro la famiglia naturale? “No, Bergoglio non si è espresso in questo termini. E’ andato semplicemente oltre le categorie stesse di famiglia. Per lui contano le persone, la dignità di ogni singola persona e il suo diritto di essere amata, sempre e comunque”.
di Danilo Fenner ( Il "Trentino" 24.10.2020 )