La povera vedova, maestra di generosità
Una donna senza nome, sola, vedova, povera, è l'ultimo personaggio che Gesù incontra nel vangelo di Marco, l'ultima maestra.
Una maestra senza parole e senza titoli, sapiente di lacrime e di coraggio, e "se tu ascoltassi una sola volta la lezione del cuore faresti lezione agli eruditi" (Rumi, uno dei massimi autori della letteratura mistica persiana )
Seduto nel locale delle offerte, Gesù osserva: il suo sguardo si è fatto penetrante e affilato come quello dei profeti, come chi ama e ha cura della vita in tutti i suoi dettagli.
Vede un gesto da nulla in cui si cela il divino, vede l'assoluto balenare nel dettaglio di due centesimi. Lei ha gettato nel tesoro due spiccioli, ma ha dato più di tutti gli altri.
Perché di più di tutti gli altri? Perché le bilance di Dio non sono quantitative, ma qualitative. Le sue bilance non pesano la quantità, ma il cuore.
Non cercate nella vita persone sante, forse le troverete forse no (infatti non sappiamo se la vita morale della donna fosse retta o meno), non cercate persone perfette, cercate piuttosto persone generose, che danno tempo e affetti, quelle dei piccoli gesti con dentro tanto cuore.
La notte comincia con la prima stella, il mondo nuovo con il primo gesto di un piccolo samaritano buono.