«Cristo può nascere mille volte a Betlemme, ma se non nasce in me, è nato invano»
(Meister Eckart).
La terra risuona di un pianto mai finito, ma il Vangelo ci domanda di non smarrire il cuore, di non camminare a capo chino, a occhi bassi.
Risollevatevi, alzate il capo, guardate in alto e lontano, la liberazione è vicina.
Siamo tentati di guardare solo alle cose immediate, forse per non inciampare nelle macerie che ingombrano il terreno, ma se non risolleviamo il capo non vedremo mai nascere arcobaleni.
Uomini e donne in piedi, a testa alta, occhi nel sole: così vede i discepoli il Vangelo.
Gente dalla vita verticale.
Allora il nostro compito è di sentirci parte dell'intero creato, avvolti da una energia più grande di noi, connessi a una storia immensa, dove anche la mia piccola vicenda è preziosa e potente, perché gravida di Dio.