L'uomo ricco è solo,
chiuso nel cerchio murato del suo io,
ossessionato dalla logica dell'accumulo,
con un solo aggettivo nel suo vocabolario:
“mio”,
i miei raccolti,
i miei magazzini,
i miei beni,
la mia vita,
anima mia.
Nessun altro personaggio che entri in scena,
nessun nome,
nessun volto,
nessuno nella casa,
nessuno alla porta,
nessuno nel cuore.
Vita desolatamente vuota,
dalla quale perfino Dio è assente,
sostituito dall'idolo dell'accumulo.