Inizia il tempo di AVVENTO
Matteo ci introduce nell’attesa di un Dio che ha sempre da nascere, incamminato e straniero in un mondo dal cuore distratto, oggi “come ai giorni di Noè, quando non si accorsero di nulla”.
- È possibile vivere così, da utenti e non da viventi, persone senza sogni e senza mistero.
- È possibile vivere senza accorgersi dei volti, ed è questo il grande diluvio che spazza via tutto! ( Emanuel Levinas : “ il volto dell’altro è traccia di infinito “. )
- I giorni di Noè sono i miei, quando dimentico che il segreto della vita è oltre me, e placo la fame di cielo con larghe sorsate di terra, senza più pensare in grande, senza sognare più pace e giustizia per me e per il mondo.
- È possibile vivere senza neppure accorgersi di chi ti sfiora in casa e ti parla; senza spingere l’orizzonte un po’ più in là, un po’ più in alto, come sotto anestesia.
L'Avvento che inizia è invece un tempo per accorgerci, come madri in attesa, che germogli di vita crescono e si arrampicano in noi.
Tempo di strade è l'avvento, quando il nome di Dio è "Colui-che-viene", Dio che cammina a piedi nella polvere della strada, sui passi dei poveri e dei migranti, camminatore dei secoli e dei giorni.
E’ questo il Tempo per guardare in alto e più lontano, per vivere con attenzione a ciò che è dentro di me e con grandi occhi sul mondo. Ma per farlo è necessario rallentare la corsa, questa furia di vivere che ci ha preso tutti.
L'immagine conduttrice è Miriam di Nazaret nell'attesa del parto, incinta di Dio, gravida di luce. Attendere, infinito del verbo amare..
Avvento è vita che nasce, a sussurrare che questo mondo porta un altro mondo nel grembo, con la sua danza lenta e testarda come il battito del cuore.