Il Battista è in carcere, in Galilea crescono rifiuto e ostilità, i miracoli di Cafarnao e di Betsaida non convertono nessuno, eppure, nel pieno della crisi, Gesù benedice il Padre, fermandosi improvvisamente come incantato davanti ai suoi, ai piccoli.
In quell'aria di sconfitta, si apre uno squarcio inatteso che lo riempie di gioia: Padre, ti benedico, ti rendo lode, ti ringrazio, perché ti sei rivelato ai piccoli. Gesù non se l'aspettava e si stupisce della novità; la meraviglia lo invade e lo senti felice.
I piccoli sono coloro che ce la fanno a vivere solo se qualcuno si prende cura di loro. Dio è vicino a ciò che è piccolo, ama ciò che è spezzato. Quando gli uomini dicono: "perduto", egli dice: "trovato", quando dicono: "condannato", egli dice: "salvato!" (Bonhoeffer). Il posto vuoto dei grandi lo riempiono pescatori, poveri, malati, vedove, bambini, pubblicani. I preferiti di Dio. E per entrare pienamente nel mistero Suo vale più un'ora passata dentro il mondo di uno di questi piccoli, che anni di studi di teologia.