Oggi è la Pasqua, che è il giorno dell’impossibile:
ciò che sembrava morto, risorge
ciò che sembrava fallito, ricomincia.
È un po' come l’amore che fa i miracoli,
come un seme che diventa un fiore.
E allora dobbiamo fidarci di questo giorno di Pasqua
in cui tutto diventa possibile.
Si può risorgere, si può ricominciare con tutte le forze della speranza, con un soffio di vita, che scalda il cuore a chi pensava che tutto fosse finito.
Soltanto chi riesce ad avere occhi aperti,
solo chi riesce a non farsi ingabbiare dalla paura,
risorgerà con lui.
Lasciamo che il cuore ci dica
che è possibile avere quegli occhi aperti per vedere l’infinito dove apparentemente non si vede,
di vedere l’impossibile dove sembrava che tutto fosse finito.
E a parlare è la nostra sete, la sete di non darla vinta alla morte e di non pensarla definitiva, di riuscire a respirare ciò che è eterno;
di sentire la sua impercettibile e profumata presenza che si fa luce e ci brucia dentro, perché tutti abbiamo bisogno di risorgere.